Roma, Circolo degli Ufficiali di Marina "Caio Duilio"
Centenario Associazione Nazionale Marinai d'Italia
Mostra Concerto
Curatore scientifico, Corrado
Giustozzi
Photographer e direttore artistico Patrizia
Genovesi
Direttore Giorgio Proietti
Orchestra Sinfonica "Licinio Refice"
Antonio D'Antò: La Passione di Cristo
Crocifissione, Lacrymosa, Resurrezione
Ludwig van Beethoven: Sinfonia n. 7 in la maggiore Op.
92
Roma, 4 febbraio 2011
La steganografia è una tecnica nota da secoli che si
prefigge di nascondere la comunicazione fra due
interlocutori, mantenendo celata l'esistenza di dati contenuti in
un testo, un'immagine, una partitura etc a chi non conosca la
chiave in grado di estrarli. Da questa premessa storica e con
le attuali tecnologie, nasce l'idea di inserire in una serie di
ritratti fotografici fatti da Patrizia Genovesi in bianco e
nero a scienziati, premi Nobel e direttori d'orchestra, i
dati relativi alle loro ricerche, in maniera invisibile, attraverso
un complesso procedimento informatico. Nel caso del ritratto
fotografico del direttore d'orchestra Giorgio Proietti si è scelto
di inserire un frammento della partitura autografa della VII
sinfonia di Beethoven che costituiva poi la parte principale del
programma musicale della mostra-concerto oggetto della serata, per
altro già presentato in precedenza, sempre con notevole interesse e
successo, in altri ambiti prestigiosi.
Il maestro Proietti alla guida l'Orchestra Sinfonica
Licinio Refice ha eseguito prima un brano del
contemporaneo Antonio D'Antò che
illustra con grande immediatezza la composta e dolente
drammaticità della passione di Cristo, sottolineandone anche
il grande messaggio di speranza in esso contenuto. Nella seconda
parte ha diretto la settima sinfonia offrendo una lettura molto
intensa e partecipata che ha unito in un perfetto equilibrio
l'assoluto ed incalzante rigore ritmico ad una ricerca di
infinite sfumature del suono e del fraseggio tale da dare a tratti
la magica illusione di riuscire a far apparire emozionalmente nuovi
all'ascolto diversi momenti di un brano per altri versi così noto
ed eseguito. In particolare questa sintesi tra tensione
ritmica, ricerca di sonorità e bellezza timbrica ha
trovato a nostro giudizio il momento più alto e coinvolgente nel
secondo movimento.L'orchestra, non facilitata dall'acustica
della sala, ha mostrato una singolare abilità e
disponibilità nel seguire le intenzioni interpretative del maestro,
riuscendo ad esprimerle sempre con appropriatezza e arrivando
comunque al risultato voluto, probabilmente proprio in virtù di
questa capacità di lasciarsi guidare e plasmare, non sempre così
facile da trovare anche in compagini sulla carta più
blasonate.
Infine una parola sulle fotografie di Patrizia
Genovesi tutte particolarmente belle e dense di
significato, caratterizzate dalla capacità di declinare le
infinite gradazioni del grigio e del riflettersi della luce con una
morbidezza ed una varietà che sembravano in perfetta ed ideale
sintonia con le scelte timbriche del direttore d'orchestra. Serata
molto emozionante sotto il profilo musicale ed artistico e
interessante per l'originalità della proposta che il folto pubblico
intervenuto ha salutato con entusiasmo.
Scritto da Francesco Giudiceandrea ·
Categoria Recensioni