Qualche giorno fa prima il Consiglio di amministrazione e poi il
Consiglio Accademico hanno approvato un progetto per l'inserimento
in Conservatorio di quattro ragazzi autistici. Questa iniziativa
nasce in conseguenza dei risultati positivi raggiunti lo scorso
anno con un quindicenne dotato di un eccezionale talento musicale
di cui abbiamo riferito in un post dello scorso maggio (
rendiamociconto.blog.rassegna.it/2010/06/24/485-un-bambino-straordinariamente-abile/)
ma non si ripromette di cercare e coltivare, sotto l'apparenza di
una disarmonia psichica, piccoli geni da presentare al mondo.
L'ambizione è più profonda: il progetto tenterà, infatti, di
utilizzare la sorprendente capacità di alcuni di questi adolescenti
(che verranno scelti in accordo con le associazioni delle famiglie)
di entrare in contatto con gli altri attraverso l'udito per aprire
un varco sempre più grande attraverso cui il loro rapporto con il
mondo possa arricchirsi mandando in frantumi quell'involucro di
cristallo dentro il quale sembrano imprigionati. L'obiettivo,
insomma, non è quello di vantare la loro eccezionalità (che pure va
rispettata e promossa), quanto piuttosto di aiutarli a conquistare
una dimensione di normale felicità, con le armonie e le disarmonie
di tutti noi. Al progetto aderiscono con entusiasmo il direttore
D'Antò e i docenti del Conservatorio, ha la collaborazione di
un'associazione onlus (Pianeta Giovani) con il suo gruppo di
musico-terapiste (le coordina Viviana D'Ambrogio), cerca il
sostegno finanziario della Fondazione Roma e il contributo (non
solo economico) degli enti locali, si avvale del patrocinio del
Dipartimento di salute mentale della Asl di Frosinone e della
consulenza scientifica dello psichiatra e psicoanalista Ettore Del
Greco.
La filosofia è che una parte dei costi sia coperta da contributi
volontari di tutti i soggetti coinvolti: che ognuno, insomma, ci
metta del suo. La durata sarà biennale, e a conclusione un'indagine
qualitativa permetterà di stimare il punto di arrivo rispetto alla
partenza. Noi ne daremo periodici resoconti, con i nostri post.
Intanto sottolineo una cosa: questo progetto è possibile in
un'Istituzione pubblica, che ha una mission; quella che le viene
assegnata dalla Costituzione della Repubblica, e che intreccia con
severa chiarezza il diritto all'istruzione e alla formazione con
quello alla salute e al benessere, secondo i desideri e le
inclinazioni di ciascuno e a prescindere dalla sua condizione
economica.