Convegno-concerto
“La musica della poesia di Pietro Tripodo”
Settimana della Contemporaneità
Comunicato Stampa - Convegno-concerto La Musica della poesia di Pietro Tripodo (PDF)
Programma del convegno-concerto (PDF)
L'evento sarà trasmesso in diretta streaming al link: https://www.youtube.com/watch?v=RmJaFkRInc8
Settimana della Contemporaneità: spazio alla musica, alla poesia, alla letteratura. Il Conservatorio di Frosinone dedica un convegno-concerto al poeta e traduttore romano Pietro Tripodo, a 15 anni dalla sua scomparsa.
Orazio, Shakespeare, Callimaco, Arnaut Daniel. Tra classico e moderno, il lavoro di Tripodo come traduttore, o meglio, come “rifacitore”, rappresenta un’eredità letteraria importante, un patrimonio culturale frutto di una studio e di una raffinata ricerca nella tradizione, nella memoria e nel linguaggio del classico. Un’intelligenza interpretativa straordinaria per la sua capacità di attualizzare l’antico, sia nel linguaggio sia nei contenuti, definendo una speciale continuità tra il lavoro di rifacimento e di traduzione di opere classiche e moderne e la sua produzione poetica originale.
Il Conservatorio di Frosinone, pertanto, nell’ambito della Settimana della Contemporaneità, dedica a Pietro Tripodo un’iniziativa intemerdiale incentrata sull’opera dell’autore romano, un’iniziativa fatta di letture, a cura di Carla Caretti e Ivano Capocciama della classe di Arte Scenica della prof.ssa Stefania Porrino; di interventi critici, a cura del presidente del Conservatorio Marcello Carlino e dei professori Raffaele Manica e Tarcisio Tarquini; di esibizioni musicali, di opere audiovisive e di composizioni originali ispirate ai testi del poeta a cura dei Maestri Fabio Agostini, Antonio D’Antò, Giampiero Gemini, Antonio Poce, Luca Salvadori, Valerio Murat e con la voce recitante del performer Giovanni Fontana.
Della Settimana della Contemporaneità, ed in particolare del convegno-concerto su Pietro Tripodo, si parlerà, mercoledì 15 ottobre alle ore 22.30, su Radio3 Suite, programma radiofonico molto seguito e particolarmente attento ai festival, alle rassegne musicali più prestigiose e alle iniziative delle principali istituzioni musicali italiane. Interverrà nel programma Raffaele Manica, professore di Letteratura italiana all’Università “Tor Vergata”, tra gli ospiti del Conservatorio nel convegno di giovedì e curatore, per Donzelli Editore, della ripubblicazione della raccolta di poesie Altre Visioni, includendo anche Vampe del Tempo, di Pietro Tripodo.
“Il convegno-concerto che il Conservatorio di Frosinone dedica a Pietro Tripodo si inserisce in questa nuova fase critica, offrendo un contributo determinante all’analisi e all’interpretazione dell’opera del poeta e traduttore romano, una figura che, nell’importante contesto della letteratura a Roma, negli anni tra ottanta e novanta, ha avuto una parte di sicuro rilievo, per la rilettura che compie della tradizione, per il lavoro sul linguaggio, per lo scavo sorvegliatissimo nella memoria e nel vissuto, per la nettezza della sua pronuncia che trattiene armonie come musicali".
Marcello Carlino
“Pietro Tripodo ha avuto, dal punto di vista critico, una sorte singolare; quella di vedere la sua opera sottoposta all’attenzione affettuosa di un gruppo di intellettuali – molti dei quali più giovani di lui – che lo conobbero e frequentarono e che sono rimasti perciò legati a ciò che egli fu non solo come poeta ma anche, e soprattutto forse, come uomo. In questo senso possiamo parlare di una critica della poesia di Tripodo come “critica degli amici”. Oggi è arrivato il momento che altri critici, che di lui hanno una conoscenza acquisita solo sulle sue poesie e sui suoi rifacimenti poetici, si confrontino con la sua poesia: anche a loro, e non più per il riflesso provocato dall’amicizia, apparirà come una delle voci più intense dell’ultimo ventennio del Novecento. Il convegno concerto del Conservatorio di Frosinone è il momento iniziale di questa nuova fase critica”.
Tarcisio Tarquini
Alcune poesie pubblicate nella raccolta Altre visioni, 1991, Rotundo Editore.
1
Come intarsia e distrìca l'autunno
per foglie di loto, infinite, il cielo
e poi di nubi vanite lo cinge,
foglie di quello all'infinito giro
dell'ombra, e di rose la sconfinata
serie, petali di rose che l'autunno
ricoprono, l'autunno distacca,
di giorno in giorno a fronte del cielo
equanime, purpureo nel cielo
che d'autunno annerano gli storni,
nel vespro interminabile le foglie
del platano che urla, il tempo
così disfa materna e beltà
che di tempo in tempo angustia.
2
Quanto al tempo e al suo divino partirsi
e quanto all'indivisibile goccia
degli evi, istante di un'aurora
boreale, volto di madre o di figlia,
inganno del tempo è il suo partirsi.
Così è la clessidra del mondo,
velo degli evi, garrisce
se perso il giorno muta il vespro
le stelle nel gran clipeo del cielo
per sempre in costellazioni maggiori
3
Mentre parliamo, non fedele, fugge.
Tuttavia parliamo, Lidia, e quel tempo
ora vuoi e interroghi che, bimbo,
già da un'isola di Sirio osserva noi,
orecchie aguzze, rapito.
Coi misteri non termentarti.
Credo mal si affidi a un domani
chi vuol esser lieto.
Giusto forse è quietarsi
in ciò che un dio vorrà, se inverni
a noi dia o questo sia l'ultimo
tra le spiegge che il Tirreno affatica.
Vini gustare, filtrarli. Non so
vivere altrove, Lidia.
Non far sperare la speranza tua
che un termine non ha in nessuna pace.
Da Orazio, Odi I, 11
Pietro Tripodo disegnato da Mario Ritarossi